Raccontare la Calabria, rappresentarla oltre le immagini stereotipate, molto demodé e super abusate, abbandonando l’effetto «cartolina» – o, peggio ancora, le bollature da cliché negativi che ben conosciamo – e cercando una nuova narrazione attraverso ciò che la descrive maggiormente: i suoi colori e le emozioni che sa regalare. Emozioni e colori infiniti, che si mescolano e creano ciò che è difficile rappresentare con uno scatto fotografico.
L’arte era nell’aria, ancora prima che la Venere di Botticelli prendesse nuove vesti (nel senso letterale) e diventasse l’influencer scelta dal ministero del Turismo per una nuova chiave di lettura quando abbiamo iniziato a costruire il progetto CalabriART.
Un progetto che è una rete, un unire i puntini delle positività di una terra troppo spesso raccontata nelle sue ombre. A noi piace la luce, a noi piacciono i colori, a noi piace la bellezza che contamina e che rasserena. A noi piace chi sa parlare con immagini, chi sa comunicare oltre i confini classici del visivo. Ci piace cercare lo spirito, l’animo del territorio, attraverso gli occhi – e i pennelli, le matite, le spatole, i secchi, i vetri, i legni, i marmi, i metalli, le terrecotte, le matite, le carte, gli obiettivi, le ceramiche e qualunque tecnica capace di produrre arte visiva – di chi la racconta anche quando non la rappresenta.
In un mondo che è sempre più apparenza, narriamo la sostanza della nostra terra attraverso la sostanza delle opere d’arte.
Ama l’arte: fra tutte le menzogne è ancora quella che mente di meno. Così ci esortava Gustave Flaubert. Partendo da lui vogliamo riscrivere la storia della nostra Calabria attraverso i suoi colori e le emozioni che continua a regalare a chiunque ne entri in contatto.